Ecco La storia del Castello Aragonese di Otranto e le sue leggende. • Leggi tutto
Pensando ad una città bella e ricca di opere d’arte come Napoli (cosa fare a Napoli), certamente vengono in mente diversi edifici e piazze che l’hanno resa celebre nel mondo, ma il Maschio Angioino, in particolare, è uno di quei simboli della città che proprio rimangono impressi nella mente e nel cuore.
In realtà il vero nome sarebbe Castel Nuovo, ma oggi è conosciuto come Maschio Angioino, poderosa costruzione che svetta quasi dal mare e domina la Piazza del Municipio.
Per la sua posizione e per la sua imponenza colpisce subito l’attenzione del turista e non per niente è una delle attrazioni più fotografate di tutta la città partenopea.
La costruzione di questa imponente fortezza si deve agli Angioini, infatti quando salì al trono Carlo I d’Angiò, nel 1266, decise di spostare la capitale del regno da Palermo a Napoli ed avviò i lavori per un nuovo castello che fungesse da punto di avvistamento per controllare meglio il mare, ma allo stesso tempo anche da residenza regale.
In realtà nel corso dei secoli l’antica costruzione subì non poche modifiche, con ampliamenti, attacchi nemici e rifacimenti. Come lo si può ammirare oggi è il frutto della ricostruzione voluta da parte di Alfonso d’Aragona, con cinque torri cilindriche usate come postazioni per scrutare l’orizzonte.
Unico elemento trecentesco che rimane in tutto l’edificio è la splendida cappella palatina, danneggiata in parte dal terremoto del 1456, ma risistemata fedelmente e quindi ancora ammirabile nel suo stile gotico originario.
Da alcuni anni è possibile visitare l’interno del Mashio Ancgioino, attraverso un percorso museale che è stato inaugurato nel 1990.
Attraverso questo percorso è possibile visitare ed apprezzare tutte le parti salienti dell’imponente costruzione, partendo dalla trecentesca Cappella Palatina, proseguendo poi verso la Sala dell’Armeria, fino a giungere al primo e al secondo livello del castello, dove ammirare, oltre all’architettura stessa dell’edificio, mostre di pittura e di scultura. Per completare la visita al Maschio Angioino ci sono da vedere le prigioni, attorno alle quali sono nate leggende e miti.
Una narra della sovrana Giovanna II, ultima regnante della dinastia angioina; pare che si trattasse di una donna lussuriosa e sanguinaria che non si faceva scrupoli ad usare i suoi amanti per il suo mero piacere per poi gettarli in una fossa con mostri marini pronti a divorarli.
Oggi, oltre che per visite guidate al Museo Civico di Napoli, ci si può recare all’interno del Maschio Angioino per assistere ad eventi culturali vari, infatti viene considerato uno dei “centri vivi” della città dove vengono organizzati spettacoli, convegni e mostre temporanee.
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