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    Le zone archeologiche di Oristano

    Se amate coniugare archeologia e viaggi, c’è un luogo perfetto per le vostre esplorazioni, una terra che ha un che di magico e che preserva ben intatti interi villaggi ed intere costruzioni risalenti all’età del bronzo nientemeno. E’ la Sardegna, l’isola del mare, delle belle località balneari, lo scrigno di una cultura millenaria tutta da scoprire.

    Ci stiamo riferendo naturalmente ad i siti archeologici a cielo aperto, nello specificico alle zone archeologiche di Oristano. Vi sono, in questa porzione di Sardegna, alcuni siti risalenti a circa il VI° millennio a.C. come quello di  "Conca ‘e Illonis" e "Cuccuru is Arrius" (nella penisola del Sinis) e ancora Domus de janas e Dolmen ovvero i megaliti risalenti al neolitico ed i Nuraghi dell’età del Bronzo come quelli di Capo San Marco, Abbasanta. O ancora le Tombe dei giganti a Cornus o i templi a pozzo nei pressi di Paulilatino. Oppure il grande ed affascinante complesso di Tharros.

    Fra queste testimonianze storiche da visitare ad Oristano ce ne sono alcune cui non potrete assolutamente mancare una visita come il Nuraghe Losa nella località di Abbasanta la cui edificazione risale al periodo fra il XIV ed il XIII sec. a.C. la particolarità di questo nuraghe consiste nella sua struttura provvista di tre torri ma non di cortile. Nei pressi si trovano anche ruderi di una Tomba dei giganti.

    • Imperdibile il complesso nuragico di Santa Cristina in cui possiamo osservare un intero villaggio nuragico preistorico (XI sec a.C.) comprensivo di pozzo sacro.
    • Il già citato Tharros, un’area di rovine fenicie nella zona di Cabras risalente al IX-VIII sec. a.C. in cui possiamo osservare fra l’altro il tempio sul mare, due edifici termali e due necropoli.
    • Proseguiamo con Othoca  un sito archeologico fenicio del VIII sec a. C. Di cui possiamo ancora osservare la necropoli. Cornus e Columbaris sono due aree invece di origine puniche (VI sec a. C.) di cui possiamo ancora oggi ammirare l’acropoli, la cinta muraria e le tombe a camera.
    • Da non perdere le terme di Fordongianus del I sec. a.C. con tanto di piscine con decorazioni a mosaico ed area sacra dedicata alle nifee, il  calidarium, il tiepidarium ed il frigidarium.
    • Il parco archeologico di Suni è un’altra tappa da prendere in considerazione, qui possiamo ammirare la necropoli ipogeica a domus da janas “Chirisconis”, il nuraghe a corridoio “Seneghe” e il museo etno-antropologico della Planargia “Tiu Virgilio”.
    • Segnaliamo anche Laconi dove possiamo visitare il museo delle Statue Menhir che espone oltre quaranta monoliti scolpiti nella roccia locale (trachite). Un’esplorazione degna di nota è quella del territorio di Pau circostante l’area del complesso vulcanico del Monte Arci dove si trovano numerosi reperti costituiti da ossidiana.

    Molto importante è anche il complesso preistorico ‘Su Nuraxi’ che si trova nei pressi della Giara di Gesturi e che è stato riportato alla luce durante gli scavi effettuati fra il 1950 e il 1955. Ne osserviamo la cinta murale e il nucleo fortilizio risale al periodo del Bronzo Medio.

    Un patrimonio di storia e cultura inestimabile che attende soltanto una vostra visita per raccontarvi una storia antica che resiste nel tempo.

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