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    I siti archeologici del Medio Campidano

    Vi è mai capitato di fare un viaggio nel cuore della Sardegna? Nell’entroterra, popolato da tutti quei paesini curiosi ognuno con le sue caratteristiche: quello che si affaccia sulle spiagge che sembrano uscite dalle cartoline dei tropici, quello con i dipinti sui muri talmente ben eseguiti da sembrare reali, quello che espone la Sardegna e l’Italia in miniatura da visitare a piedi, quello in cui si trovano le pesche più buone dell’isola e quello in cui tutti gli anni si festeggiano le ciliege.

    Sono le piccole perle della Sardegna, quella attuale che coniuga passato e presente facendoli convivere in modo armonioso, parallelamente ai grandi monumenti del passato.

    Sì, i siti archeologici del Medio-Campidano precisamente i nuraghi, le tombe dei giganti, i complessi nuragici e le domus de janas. Quelle che un tempo erano le abitazioni, le fortezze ed i luoghi di culto o i monumenti funerari degli antichi popoli che un tempo abitavano l’isola sarda sono a tutt’oggi visitabili anche se inevitabilmente segnati dal tempo. Se decidiamo di organizzare la nostra vacanza in Sardegna con l’obiettivo di scoprire i resti delle popolazioni nuragiche ci sono delle tappe che dobbiamo inserire nel nostro itinerario.
     

    • Lunamatrona: qui possiamo ammirare la Tomba dei giganti “Su Quaddu de Nixias” (Nixias è il nome della zona) in cui sono stati ritrovati vasi dipinti di rosso scanalati e vari reperti presumibilmente funerari. Questa tomba è risalente al 1600 a.C. circa, età del Medio Bronzo.
    • Barumini: in questa località si trova uno dei complessi nuragici più grandi e più affascinanti, si tratta di un ampio villaggio che è stato abitato più un meno fra il 1600 a.C. circa ed il III secolo d.C. Al centro possiamo ammirare la grande fortezza Su Nuraxi composta da cinque torri a più piani, feritoie, terrazzi e stanze. Tutt’intorno si estende il villaggio in cui si possono ancora riconoscere abitazioni, pozzi, panche e cortili.
    • Gesturi: nota località famosa per il parco che ospita i cavallini selvaggi ma anche per il protonuraghe Brunku Madagui ovvero un nuraghe a corridoio in cui si snodano delle nicchie interne.
    • Gonnosfanadiga: qui possiamo ammirare la Tomba dei giganti S.Cosimo ricavata dai blocchi di granito e che è risalita alla luce in seguito agli scavi effettuati nel 1981 insieme a diversi reperti che fanno risalire l’insediamento in tale area all’età del bronzo, potete osservare tali reperti nel Museo Archeologico di Sardara. 
    • Guspini: osserviamo in questa località la Fortezza Nuragica Saurecci e le Rovine di Neapolis città a cui diedero vita i fenici che fu poi di dominio dei cartaginesi ed in seguito dei romani di cui si ritrovano testimonianze circa le innovazioni architettoniche. Anche qui non mancano ovviamente i reperti come le statuette votive ed i vasi di terracotta. Sardara: in questa località possiamo osservare il Pozzo Sacro Sant’Anastasia nell’omonimo tempio risalente al 1200 a.C. circa.
    • Siddi: in loco si può ammirare la Tomba dei giganti Domu e S’Orku uno dei monumenti funerari più grandi della Sardegna dall’imponente facciata ricavata da squadrati blocchi di pietra. Esternamente osserviamo nei pressi alcuni menhir che pare non si trovino posti lì casualmente.

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