C’è un’altra Napoli da visitare che non si trova alla luce del sole, una Napoli molto antica, permeata dai misteri di un’altra epoca, una storia che ha lasciato le sue tracce del tufo, che ha scavato delle vene oscure del suolo in cui i romani costruirono acquedotti, i militari depositi e nascondigli e utilizzate come cave.
In seguito si cercò di arginare quest’espansione nel sottosuolo ma con scarso successo poichè le cisterne furono ampliate e si continuò a prelevare il tufo indebolendo così la struttura che regge la Napoli della superficie. Sebbene abbia il sottosuolo abbia offerto una possibilità di rifugio durante la seconda guerra mondiale.
Ripercorrendo la storia della Napoli sotterranea scopriamo che i primi scavi risalgono all’era preistorica. Furono i Greci però i primi ad estrarre il tufo nel III secolo a.C. dalle cave e sfruttarono gli ambienti del sottosuolo per costruirvi degli ipogei funerari, fatto che si ripeterà nel 1656 quando le cave verranno usate come ossario per i deceduti per la peste. In epoca romana all’interno del dedalo di cunicoli sotterranei fu installata una rete di acquedotti alimentata dalle sorgenti del Serino.
Gli scavi nel sottosuolo complessivamente si protrassero fino al XX secolo ed i cunicoli si trasformarono in rifugi antiaerei durante il secondo conflitto mondiale, uno di questi rifugi è visitabile in via Sant’Anna a Chiaia (ingresso Piazza S. Gaetano), dopo una discesa di 40 metri circa ci s’imbatte in un ambiente chiaramente utilizzato come rifugio dove si trovano graffiti ed un rudimento d’impianto elettrico.
Vi è una particolare credenza che viene assocciata alla Napoli sotterranea, si tratta della figura folkloristica del monaciello ovvero il frate che si aggirava per i cunicoli e che poter far trovare dei soldi o recar dispetto nel caso in cui lo si fosse offeso.
Eppure come tutte le leggende c’è un fondo di verità questi frate altro non era che la versione fantasiosa dei "pozzari" ovvero gli uomini che gestivano i pozzi sotterranei e che vestivano con dei lunghi mantelli perciò molo similari alle figure dei frati, queste figure potevano chiaramente introdursi facilmente nelle abitazioni e derubarle o lasciare il compenso per il lavoro svolto.
Come visitare Napoli sotterranea?
Basta conoscere gli ingressi che sono due: uno si trova presso Piazza Trento e Trieste ed un altro in Piazza S.Gaetano ovvero l’ingresso alla Napoli sotterranea in via dei Tribunali, riconoscerete gli ingressi perchè segnalati da bandiere bianche e blu. Gli ingressi danno accesso alla rete di cunicoli, pozzi, cave e cisterne ed alle catacombe oltre ai passaggi che collegano diversi punti della città.
L’ingresso di Piazza San Gaetano è il più noto e si trova nei pressi della Basilica di San Paolo Maggiore e si tratta di una discesa di 140 gradini, il percorso si dipana da questo punto fino al teatro romano di Neapolis.
Attraverso una guida potrete visitare le cavità scavate nel tufi e gli ambienti che presentano uno stile architettonico classico, greco e romano.
A tutt’oggi l’itinerario non è ancora completo perchè continuano le esplorazioni da parte degli speleologi.